Un paio
di jeans, una camicia azzurra, scarpe da tennis, riecco Fabrizio Corona
in tenuta "civile", smagrito, addolorato, fuori dal carcere dopo 106
giorni. Semi libero per qualche ora l'ex re dei paparazzi cammina in un
corridoio del Tribunale di Milano, ad attenderlo la mamma, il fratello e
una donna, che lo abbraccia e lo bacia con trasporto, l'unica, delle
sue tante donne, che gli è rimasta accanto e non lo ha mai tradito.
Lei è Francesca Persi,
sua assistente storica da anni, anche se semi sconosciuta ai più, mai
apparsa sui giornali e sempre rimasta nell'ombra, come scrive Novella 2000, che mostra le immagini di Corona e del loro bacio.
Una Penelope dei giorni nostri, che ha tessuto la sua tela e, forse
anche il suo amore, per l'ex paparazzo per anni, standogli accanto,
sostenendolo e aiutandolo, senza mai abbandonarlo soprattutto nei
momenti più difficili, come durante la sua fuga in Portogallo: la Fiat 500 su cui viaggiava Fabrizio infatti era proprio sua.
E adesso eccola lì, davanti all'aula del Tribunale, dove Corona ha assistito al giudizio d'appello
a suo carico sulle restrizioni di sorveglianza semplice. Lo ha
aspettato, lo abbraccia, lo aspetterà molto probabilmente ancora per i
prossimi quasi 12 anni, che Corona deve ancora scontare.
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